Viaggiare ad Istanbul, nel mese più sacro per l’islam e attendere insieme ai moderni saraceni la fine del mese di digiuno, per poi festeggiare insieme con loro, è stata un’esperienza unica, sacrale, irripetibile. Ci ha avvolte in tutta la sua sacralità che iniziava con la preghiera del muezzin, che richiama i fedeli, e continuava anche quando la stessa voce rompeva il digiuno permettendo alla città di svegliarsi riempendosi di persone.

Da sapere.

 “Il Ramadan è il periodo in cui l’arcangelo Gabriele rivelò a Maometto i primi versi del Corano. Segue il calendario lunare, non inizia nello stesso giorno per tutti i musulmani e non cade nello stesso mese tutti gli anni. Il digiuno obbligatorio da compiere in tutto il mese di Ramadan riguarda l’astinenza dal cibo, dall’acqua e dai rapporti sessuali dalla prima luce dell’alba fino al tramonto del sole e poi bisogna astenersi dai peccati dell’udito, della vista e della parola. Hanno l’obbligo di digiunare tutti i musulmani in buone condizioni di salute”.

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