Un’esperienza decisamente singolare che può capitarvi in Moldavia è quella di imbattervi in alberi, più o meno maestosi, con i rami ricoperti da fili rossi e bianchi che danzano con la brezza dell’aria emanando mistero e magia: é la festa di Mărțișor.

Il nome deriva da Martie, che significa marzo in rumeno, lingua ufficiale della Moldavia. Il termine Mărțișor ha radici antiche e deriva da martie che, unito al suffisso –isor, sta a indicare un piccolo oggetto legato al mese di marzo.

Ed è proprio ogni anno, durante questo mese che la Moldavia celebra la millenaria festa, una delle più amate che simboleggia il risveglio della primavera e l’inizio di un nuovo ciclo di vita.

Per comprendere appieno la festa di Mărțișor, bisogna fare un salto nel passato e immergersi nelle leggende che la circondano.

La Leggenda di Marta e dell’uccellino ferito.

Una di queste narra la storia di Marta, una giovane principessa moldava gentile e amorevole verso la natura. Un giorno, mentre si trovava in un bosco incantato, Marta soccorse un uccellino ferito, curandolo amorevolmente. In segno di gratitudine, l’uccellino donò a Marta un filo rosso intrecciato con un rametto di fiori bianchi, simbolo di fortuna e prosperità.  “Indossalo in segno della nostra amicizia e della bellezza della natura che ci circonda.”

La battaglia tra il bene e il male.

Un’altra leggenda racconta di un malvagio stregone di nome Drakul, che odiava la primavera e voleva mantenere l’inverno per sempre, congelando il mondo in un eterno gelo. Ogni anno, quando si avvicinava la stagione primaverile, Drakul faceva tutto il possibile per impedirne l’arrivo. Il popolo moldavo, che viveva in simbiosi con la natura non si arrese.  Si unì in preghiera invocando la protezione degli antichi Dei che inviarono il coraggioso Andrei.

La battaglia tra Andrei e Drakul fu epica. Usando la sua spada incantata il giovane eroe riuscì a sconfiggere il cattivo stregone. Con un colpo deciso, infranse l’incantesimo di Drakul e liberò la primavera dalla sua prigionia invernale.

La luce del sole filtrò attraverso le nuvole, i fiori sbocciarono e il suono dei rami che si muovevano riempì l’aria. Finalmente, la Moldavia si risvegliò in una festa di colori e profumi, e così la primavera si diffuse ovunque.

 

La celebrazione di Mărțișor e il suo significato.

In segno di gratitudine per la vittoria del bene sul male, il popolo della Moldavia iniziò a indossare i fili di Mărțișor come simbolo di gioia, rinascita e rinnovamento. Questi fili portano con sé il ricordo delle leggende e simboleggiano la connessione tra l’inverno e la primavera, tra il freddo e il caldo, tra il buio e la luce.

Ogni oggetto creato ha un significato speciale ma tutti vengono realizzati e indossati per rappresentare un desiderio di fortuna, gioia e prosperità come dei veri e propri talismani.

Le strade si riempiono di colori, profumi e melodie tradizionali. Ogni angolo della Moldavia è abbellito da mazzi di fiori primaverili e da bancarelle che vendono i Mărțișor, realizzati con maestria artigianale. Le persone si vestono con abiti tradizionali e partecipano a danze e canti popolari.

È il momento per ricordare l’importanza della generosità, dell’amicizia e dell’incanto della primavera che si avvicina.

La festa di Mărțișor ha anche radici e celebrazioni simili in altri paesi dell’Europa orientale, come Romania, Bulgaria e parti dell’Ucraina.

Aneta, una giovane moldava conosciuta a Chişinău, mi ha spiegato con travolgente entusiasmo come questa festività rappresenti una finestra sulla cultura e nell’anima moldava: “È un momento di gioia e celebrazione, ma anche di riflessione sulle nostre radici“.

Infatti, attraverso questa tradizione, il popolo moldavo preserva e trasmette le proprie usanze alle generazioni future.

Dall’antichità ad oggi, la festa continua a brillare e a rinnovare i legami con la propria storia, la propria cultura e la propria identità.