“The place itself has to be seen to be believed”, ed è vero, se non lo vedi non puoi credere che sia mai esistito. Tra il 1936 e il 1945 vennero internati nel campo di concentramento di Sachsenhausen oltre 200.000 persone.

Il teatro dei più criminali regimi Europei.

ARBEIT MACHT FREI (dal tedesco: “Il lavoro rende liberi”) il motto all’ingresso di molti campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale.

The place itself has to be seen to be believed“, ed è vero, se non lo vedi non puoi credere che sia mai esistito!! Parlo di Sachsenhausen, nella località di Oranienburg, che porta il nome dell’omonima stazione, la stessa utilizzata per servire il campo. Questo, a 35 km da Berlino, è stato il teatro dei più criminali regimi Europei.

La sua costruzione iniziò il 21 marzo 1933 in una vecchia fabbrica al centro della città. A questo lager venne attribuito un ruolo chiave nella persecuzione degli oppositori e prigionieri politici, impiegati in officine e imprese di proprietà delle stesse SS.
L’impianto, fu progettato a tavolino da un architetto delle SS, Heinrich Himmler, per esprimere il concetto ideale di un campo di concentramento, che doveva trasmettere sia a livello architettonico sia a livello simbolico la visione del mondo nazista e la sottomissione dei prigionieri nei confronti del potere assoluto delle SS.
Con il suo ruolo di lager modello, con funzioni istruttive, sito nelle immediate vicinanze della capitale del Reich, il campo divenne l’eccellenza un macabro riconoscimento evidenziato dal fatto che la sede amministrativa centrale di tutti i lager nazisti, venne trasferita da Berlino ad Oranienburg.

Tra il 1936 e il 1945 vennero internati nel campo di concentramento di Sachsenhausen oltre 200.000 persone. Inizialmente gli oppositori politici del regime nazista e in seguito coloro che, secondo la logica nazista, appartenevano ad una categoria umana inferiore per ragioni razziali o biologiche.
Dal 1939 gli arresti coinvolsero anche cittadini degli stati occupati in Europa. Decine di migliaia morirono di stenti, di malattie, di lavori forzati e di maltrattamenti o come vittime di sistemiche azioni omicide delle SS. Durante le marce della morte, in seguito all’evacuazione del lager, persero la vita altre migliaia di prigionieri.

Più di 3000 tra malati, dottori e infermieri, rimasti nel campo di concentramento, vennero liberati tra il 22 e il 23 aprile 1945 dai soldati sovietici e polacchi.

Nell’agosto del 1945 circa tre mesi dopo la fine della guerra e la liberazione dell’Europa dal dominio nazista, i servizi segreti sovietici trasferirono il loro lager speciale in quello che era stato il campo di concentramento di Sachsenhausen. La maggior parte degli edifici eccetto il crematorio e gli impianti di sterminio continuarono ad essere impiegati nella loro funzione iniziale e nel lager vennero internati sotto funzionari del regime nazista e oppositori politici condannati dai tribunali militari sovietici.

Dal 1948 in poi Sachsenhausen divenne il lager speciale numero 1, il lager più grande dei tre lager speciali esistenti nei territori di dominio sovietico. Fino al suo smantellamento nel marzo del 1950, nel lager furono imprigionati 60.000 persone delle quali 12000 morirono per sotto-nutrimento e malattia.

Riflessioni sulla genesi della violenza umana

In questo luogo si sono succeduti ed hanno operato atrocemente  la follia nazista e stalinista. Quattordici  milioni di morti a causa della politica di sterminio di Hitler e Stalin.
Sashsenhausen è ancora lì, per farti capire, non dimenticare e salvaguardare la memoria storica. Visitare il Memoriale è di violento impatto per la coscienza individuale.

Qui tutto è grigio, anche se a colori. Il camminare posando i piedi su quei ciottoli, seguendo le orme di torturatori e martoriati, invita a riflessioni profonde sulla genesi della violenza umana: “colui che uccide un uomo per la prima volta risente di un forte impatto emotivo, ma se la sua azione malvagia si ripete egli svilupperà una progressiva indifferenza verso la morte, il dolore della vittima e verso la vista del sangue e l’uccisione di un suo simile diventa un fatto “normale”.

Come arrivare a Sachsenhausen

Dalla stazione di Berlino in treno fino a Oranienburg; da qui si può camminare per due km o prendere l’autobus 804 e 821 che portano direttamente al campo di Sachsenhausen.